GERMANIA: SEMAFORI A TERRA PER IDIOTI COL CELLULARE





Ovunque si sperimentano modi nuovi per proteggere i pedoni dalla distrazione hi-tech. Ma quel che manca è un'educazione seria sull'uso corretto del telefono, e non solo in strada. L'ultima trovata delle amministrazioni che vogliono disperatamente salvarci la vita da noi stessi arriva dalla Germania, dove in due incroci si sperimentano i semafori a terra, ovvero luci verdi o rosse a pochi centimetri dai nostri piedi e quindi – si presume – più facili da notare per chi ha lo sguardo fisso sul cellulare. Non solo da noi, infatti, si discute sulla pericolosità della brutta abitudine di camminare chattando, leggendo, ascoltando, parlando o giocando. Anzi, all'estero pare che, più che discuterne, si sia passati all'azione, sebbene, tra i Paesi europei, l'Italia è seconda solo alla Romania per numero di pedoni che ammettono di attraversare la strada senza staccare gli occhi dal telefono. Stoccolma ha messo cartelli di pericolo per avvisare i pedoni che camminare senza prestare attenzione non è pericoloso solo al semaforo, ma anche in passeggiata, soprattutto se, per esempio, si inciampa in un anziano o in un bambino. A Chongqing, in Cina, il marciapiede è stato diviso in due: da una parte chi vuole guardare il telefono, dall'altra chi ha fretta o ci tiene alla propria salute. Poi c'è chi, come gli spagnoli, difende il pedone illuminandone le strisce. Adesso la Baviera ci prova con i semafori a terra, dopo che una 15enne è morta travolta dal tram mentre camminava fissando il telefono. Noi ci limitiamo a fare attenzione sull'uso della tecnologia tra i giovani, dopo che, anche a Milano, due gravi incidenti hanno coinvolto giovani donne. Dovremmo prendere molto sul serio la possibilità di portare in classe, e in famiglia, e anche in tv, l'educazione al telefonino: un mezzo così diffuso, eppure così sconosciuto e male utilizzato. Dalla prima infanzia dovrebbero essere chiari i rischi sul suo utilizzo: un uso scorretto può compromettere il sonno; mentre le riprese di video pubblicate in rete continuano ad essere un fenomeno legato al bullismo; e ancora c'è chi viene arrestato per foto scattate nei posti sbagliati, come gli aeroporti e le frontiere, in tutta buona fede. Quel di cui c'è bisogno, dunque, in generale, sarebbe un approccio diverso a un mezzo fantastico, che continua a migliorarci la vita ogni giorno, ma che troppo spesso sottovalutiamo nei suoi potenziali effetti negativi. Fonte Wired

2016-04-28