Dopo Apple in arrivo a Napoli altri big dell’hi-tech





Il campus universitario di San Giovanni a Teduccio, inserito dalla Commissione Europea in una lista ristretta dei migliori progetti dell'Unione, sarà ampliato grazie ad un finanziamento dai fondi europei per la coesione destinati alla Campania

Se una “rivoluzione” c’è stata negli ultimi anni a Napoli, questa è avvenuta nel campo dell’innovazione. Dopo lo sbarco di Apple a San Giovanni a Teduccio, altre multinazionali si sono localizzate nello stesso Polo universitario e altre ancora si preparano a farlo. L’ultimo annuncio è di qualche giorno fa: il presidente di Leonardo, Gianni De Gennaro, ha detto che presto sarà avviato a Pomigliano d’Arco un centro di innovazione. Leonardo avrà anche una sede nel Polo universitario federiciano.

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Così anche altre imprese si candidano ad aprire a Napoli – si parla di Oracle, Amazon, ma per ora sono voci di trattative in corso – tanto che gli spazi a San Giovanni sono ormai quasi saturi.

La prima pietra è stata proprio quella del Polo universitario della Federico II, (inserito dalla Ue in una ristretta lista dei migliori progetti). A inaugurare il Campus sono state tre anni fa le matricole di Ingegneria ora vicine alla laurea triennale. E subito dopo hanno varcato i cancelli i primi 200 giovani della Apple Academy, nel 2016: i diplomati ad oggi sono 1000 provenienti da 40 Paesi diversi. Dopo hanno fatto rotta su Napoli le Academy di Cisco, Tim, Fs, Intesa San Paolo, Deloitte, Merck, alcuni già in ampliamento. Oltre al centro di servizi meterologici “Cesma” e l’incubatore d’impresa Campania New Steel.

«Il nostro bilancio è molto positivo – dice Enrico Mercadante, responsabile Innovation & Digital Transformation di Cisco Italia –. Troviamo un ambiente stimolante, in cui imprese e istituzioni hanno interesse a mettersi in gioco». Il manager sintetizza: «C’è una coralità che fa di Napoli una capitale europea dell’innovazione, alla pari di Berlino, Barcellona. Perciò noi continuiamo a investire qui».

Anche presenze storiche si rafforzano, e non solo nell’area di San Giovanni. A esempio Accenture a Napoli, nel Centro direzionale, ha un importante polo che in pochi anni ha raggiunto le 1800 unità. Fabio Benasso, presidente e ad di Accenture Italia dice: «Siamo partiti sviluppando un eccellente rapporto di collaborazione con l'Università Federico II ed oggi abbiamo un centro leader sul fronte dell'innovazione tecnologica e competitivo a livello internazionale, in grado di sviluppare servizi scalabili ad alto valore aggiunto». C’è Ibm al Centro direzionale ed Ntt Data che si prepara ad assumere 500 persone.

Fonte il Sole 24 ore del 18/10/19 di Vera Viola



23/10/2019