Taxi Napoli: l’Antitrust sanziona il divieto di usare altre App
I Taxi a Napoli non hanno più alcun divieto di usare App per prenotazioni corse di terzi. E’ quanto emerge dal provvedimento dell’Antitrust n. 28353, nei confronti di 3 cooperative Taxi Napoli. La pratica anticoncorrenziale messa in atto ha impedito ai tassisti di Napoli di utilizzare piattaforme digitali diverse da quelle della cooperativa. Ecco cos’è cambiato sull’utilizzo di app per prenotare un Taxi a Napoli.
Nel procedimento istruttorio dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sono finite 4 società Taxi campane: Consortaxi, Taxi Napoli, Radio Taxi Partenope e Desa Radiotaxi. L’istruttoria puntava a chiarire l’esistenza di accordi finalizzati a vietare ai tassisti aderenti ai rispettivi radiotaxi di utilizzare le piattaforme concorrenti. L’indagine è partita dopo le denunce di due società entranti nel settore. Nel 2018 Desi Taxi ha segnalato che tre società radiotaxi napoletane (Taxi Napoli, Radio Taxi Partenope e Desa Radiotaxi) avrebbero impedito ai tassisti neoiscritti alla piattaforma di utilizzare lo strumento digitale. Solo qualche mese più tardi si è aggiunta anche la segnalazione di Mytaxi Italia che denunciava gli stessi fatti con riferimento anche a Consortaxi.
LA DENUNCIA DELLE SOCIETA’ ENTRANTI NEL MERCATO DEI TAXI A NAPOLI
Secondo quanto emerso dalle indagini dell’Antitrust e dalle segnalazioni, le cooperative avrebbero inserito clausole di esclusiva nei rispettivi statuti per vincolare i tassisti. Inoltre sarebbero stati imposti divieti e obbligo di sottoscrivere impegni per non essere sospesi dal servizio di radiotaxi. Mytaxi Italia ha segnalato all’Antitrust che i tassisti hanno ricevuto un eloquente invito a non utilizzare app e piattaforme diverse anche direttamente sui terminali installati nelle auto. “Si comunica ai signori Colleghi che non è consentito avere altre applicazioni che non sono inerenti alla Radiotaxi in quanto non riconosciute dal vigente regolamento comunale”. Una pratica che ha gli stessi contorni dei fatti obiettati alle cooperative Taxi a Milano, Rome e Torino.
L’ACCORDO VINCOLANTE PER I TAXI A NAPOLI E LE ARGOMENTAZIONI DIFENSIVE
Il divieto di usare terze app per la prenotazione del Taxi a Napoli ha avuto – secondo Mytaxi Italia – un effetto inibitorio. I paletti hanno di fatti congelato il numero di tassisti aderenti alla nuova piattaforma per prenotare il Taxi. Fino a contare a fine 2018 solo l’1% di tassisti attivi, rispetto al totale delle licenze comunali. L’attività istruttoria portata avanti durante il 2019 ha allentato le maglie del divieto. In comunicati stampa differenti ma dallo stesso contenuto, Consortaxi, Taxi Napoli e La 570 hanno ufficializzato “le distanze dall’Accordo vincolante” per i tassisti. Un accordo che nelle diverse sedi di dibattito per le cooperative radiotaxi non aveva finalità di restringere l’accesso o anticoncorrenziali. Si sarebbe trattato di autotutela, secondo quanto riporta il bollettino n.39 dell’Antitrust. Le società radiotaxi spiegano che: “Mytaxi, a differenza dei radiotaxi, non controllerebbe il rispetto dei turni da parte dei tassisti aderenti (…), esponendoli a provvedimenti disciplinari del Comune di Napoli”.
TAXI NAPOLI: LA MULTA E IL TRATTATO UE
Nonostante 3 delle 4 società denunciate all’Antitrust abbiano rinunciato all’Accordo, l’Autorità ha definito la pratica “intesa orizzontale restrittiva” in violazione dell’articolo 101 del TFUE (Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea). “Mytaxi appartiene a un gruppo tedesco, attivo in diversi paesi europei e le condotte oggetto del procedimento sono risultate suscettibili di ostacolarne l’ingresso su mercati italiani”. In considerazione della rinuncia all’accordo, e dell’emergenza Coronavirus, l’Antitrust ha sanzionato nella misura del 15% del valore dei servizi erogati le società Consortaxi (79.871,40 euro), Taxi Napoli (49.678,57 euro), Radio Taxi Partenope (72.733,95 euro) e Desa Radiotaxi (36.663,45 euro).
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